Può la dieta mediterranea migliorare salute mentale e depressione?

di Valentina Romano

Riconosciuta nel 2010 come patrimonio dell’UNESCO, la dieta mediterranea è associata alla riduzione della mortalità per qualunque causa.

Questo regime alimentare è fondato sul prevalente consumo di olio extravergine di oliva, verdura, frutta di stagione, legumi, cereali, semi, frutta secca, su una modica introduzione di uova, latticini, pesce e carne magri, e sulla riduzione sostanziale del consumo di carne rossa e alimenti lavorati.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato il significativo impatto positivo che la dieta mediterranea possiede nei confronti della prevenzione e cura delle patologie cardiovascolari e dismetaboliche (ictus, infarti, ipertensione, insulino-resistenza, diabete di tipo 2), prima causa di mortalità al mondo.

Come seconda causa al mondo per la perdita di anni di vita, alle patologie cardiovascolari seguono i disturbi di carattere psicologico. La dieta mediterranea può essere in grado di influenzare positivamente anche il benessere mentale e la depressione?

La risposta, fortunatamente, è sì.

Uno studio scientifico

Parletta e colleghi (2019) hanno condotto un interessante studio scientifico, controllato e randomizzato, con lo scopo di valutare se e quanto un regime alimentare mediterraneo possa migliorare depressione, ansia, emozioni negative e qualità della vita in generale.

Per fare questo sono stati reclutati 2 gruppi di persone (152 individui totali, uomini e donne, con un’età compresa tra 18 e 65 anni), tutti con disturbi psicologici importanti, aventi un impatto negativo sulla qualità della vita.

Un primo gruppo, che di seguito indichiamo come “test”, ha seguito per 6 mesi un programma alimentare mediterraneo messo a punto da nutrizionisti e dietisti, oltre che partecipare attivamente a sessioni nutrizionali educative e workshop di cucina per migliorare la consapevolezza verso una sana alimentazione e cimentarsi nella preparazione di cibi aventi come ingredienti esclusivi quelli di un’alimentazione mediterranea.

Il secondo gruppo, che definiamo di “controllo”, aveva a disposizione un’alimentazione più occidentale comprendente biscotti, cibi confezionati, formaggi, caffè e succhi di frutta. Tale regime alimentare, seguito anch’esso per 6 mesi, era accompagnato da altrettante attività di gruppo come la condivisone di fotografie, giochi di società, workshop di lettura, per stimolare una socialità e una dinamicità simili a quelle ottenute nel gruppo “test”.

In entrambi i casi, dopo 3 e 6 mesi dall’inizio dello studio, tutti i soggetti venivano sottoposti a test di valutazione dell’ansia e della depressione, unitamente alla compilazione di questionari sulla qualità della vita (in termini di felicità, autostima, relazioni con gli altri, benessere mentale) e sulla varietà della loro alimentazione.

I nutrienti che fanno bene alla mente

Quanto maggiore era l’aderenza ad un’alimentazione mediterranea, tanto più elevato risultava il benessere mentale.

Nel dettaglio, è stata riscontrata un’associazione positiva tra consumo di vegetali (frutta e verdura) e riduzione di stress, ansia, unitamente a un miglioramento del grado di felicità. Un consumo più elevato di olio extravergine di oliva e frutta secca (noci, mandorle, nocciole) si associava a ridotta depressione, ansia, stress unito a un miglioramento dell’autostima e alla qualità della vita generale. Un maggiore consumo di legumi, si associava infine ad una riduzione di sensazioni negative, la tendenza ad avere una migliore predisposizione al rapporto con gli altri e, anche in questo caso, una limitazione di emozioni quali ansia e stress.

Ma da cosa dipendono queste associazioni?

Come menzionato in precedenza, la dieta mediterranea vede il suo rappresentante principale nell’olio extravergine di oliva e acidi grassi poli-insaturi, insieme a frutta, verdura, proteine vegetali derivanti dai legumi. Tutti questi nutrienti possiedono un importante ruolo anti-infiammatorio, anti-ossidante e protettivo per la struttura e la funzione cerebrale. Tali nutrienti rappresentano inoltre i cofattori per numerose reazioni metaboliche ed enzimatiche, partecipano alla trasmissione di segnali cellulari, alla sintesi di neurotrasmettitori, alla formazione della guaina mielinica che protegge i neuroni e che ne permette la trasmissione dell’impulso nervoso.

Sebbene siano necessari ulteriori studi a più ampio spettro, che includano un maggiore numero di partecipanti per un periodo di tempo più lungo, questo studio rappresenta un’importante indicazione di quanto la sana alimentazione incida non soltanto su parametri ematici ma anche sulla salute della nostra mente e del nostro umore.

 

Bibliografia:

Parletta N, Zarnowiecki D, Cho J, Wilson A, Bogomolova S, Villani A, et al. A Mediterranean-style dietary intervention supplemented with fish oil improves diet quality and mental health in people with depression: A randomized controlled trial (HELFIMED). Nutr Neurosci 2019;22(7):474-487.

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