L’eiaculazione precoce

di Andrea Meneghetti

Che cos’è l’eiaculazione precoce?

L’eiaculazione precoce può essere considerata la disfunzione sessuale maggiormente frequente e, quindi, più impattante per l’individuo e la coppia, dato che più di un maschio su cinque lamenta questo problema. Possiamo considerare questa disfunzione come un’essenziale incapacità psicobiologica nel controllo del riflesso eiaculatorio e pertanto nell’andamento del rapporto sessuale, generando distress e sentimenti di inadeguatezza e frustrazione nella relazione di coppia.

Il DSM-5, al criterio A, definisce l’EP come una modalità persistente o ricorrente eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali, circa un minuto dopo la penetrazione vaginale, o comunque prima che l’individuo lo desideri. Tre fattori caratterizzano questo disturbo: la breve latenza eiaculatoria, una assenza di controllo del riflesso eiaculatorio ed il relativo distress percepito. Inoltre, si distinguono due forme di eiaculazione precoce: primaria e secondaria; la primaria si è ipotizzato, ma mai dimostrato, che possa essere determinata geneticamente e che possa coinvolgere fattori neurobiologici specifici dell’individuo, si manifesta sin dai primi rapporti e non è partner-dipendente. La secondaria si manifesta dopo un periodo di normale attività sessuale e dipende da fattori di natura organica o da cause psicologico-situazionali. Poiché le cause dell’EP possono essere neurobiologiche, psichiche e relazionali, l’approccio clinico al disturbo è eminentemente di tipo biopsicosociale.

Quali sono le cause?

Le ipotesi neurobiologiche dell’EP, finora dimostrate soltanto nell’animale, riguardano il circuito della serotonina e la sua disregolazione: soggetti con bassa attività serotoninergica o con un iposensitività dei suoi recettori potrebbero soffrire di EP. Tra le cause psichiche ci sono l’ansia generale, l’ansia da prestazione, la disregolazione degli effetti che caratterizza i soggetti alessitimici, la depressione e l’incongruenza del partner con orientamento sessuale del paziente. Tra le cause relazionali, infine, i conflitti relazionali: sentimenti di rivalsa, rabbia e impulsi sadici causano e alimentano l’EP nella coppia.

Secondo le teorie psicoanalitiche, il soggetto che soffre di questo disturbo vive una fondamentale ambivalenza nei confronti del partner, caratterizzata da una parte da intensi, per quanto inconsci, sentimenti ostili e punitivi, e, dall’altra, dal desiderio cosciente di un rapporto di coppia; ma  sarebbe incapace di affrontare tale ambivalenza, che, quindi, trova espressione nel sintomo attraverso il quale, di fatto, l’uomo impedisce al partner di godere pienamente dal rapporto sessuale. Spesso disordini coniugali condizionano in modo negativo l’attività sessuale: rifiuto del partner, ostilità, lotta di potere trasformano l’incontro sessuale in un momento di scontro, dove, solitamente, l’ostilità aumenta il sintomo sessuale diventa funzionale all’espressione del potere.

Anche cause immediate possono determinare la genesi dell’ansia relazionale: aspettative non realistiche, bisogno desideri divergenti, partner con disfunzione sessuale concomitante, eccessivo desiderio di soddisfare l’altro. In tal caso, la scarsa comunicazione tra partner con la conseguente incapacità di esprimere i propri bisogni sessuali e le eventuali ansie, possono generare e mantenere il sintomo sessuale. Infine, tra le cause immediate è spesso presente un’inadeguata consapevolezza delle proprie sensazioni pre-eiaculatorie, tale da non consentire di gestire volontariamente riflesso eiaculatorio

In comorbidità con l’EP troviamo i disturbi d’ansia, alesitimia, prostatite, patologia tiroidea e gli squilibri ormonali e metabolici più in generale. Queste ultime condizioni impongono di prescrivere esami di laboratorio ed altri accertamenti psicodiagnostici. L’esame obiettivo, inoltre, è necessario per escludere condizioni di frenulo corto e fimosi.

Trattamento medico

Trattamento medico della EP è perlopiù farmacologico, sebbene anche la terapia chirurgica (neurectomia del nervo dorsale, acido ialuronico per l’inspessimento del glande, circoncisione) sia stata proposta, le evidenze scientifiche sull’efficacia di questo approccio risultano ancora scarse.

I casi di EP su base organica prevedono necessariamente un trattamento medico specifico per il fattore di rischio che supporta la disfunzione; in particolare, l’uso della terapia antibiotica è previsto nei casi di infezioni alle ghiandole accessorie maschili (MAGI), i farmaci antinfiammatori nelle MAGI croniche infiammatorie, il metimazolo e/o i β-bloccanti nel caso degli ipertiroidismi, la terapia ormonale per altre disendocrinopatie.

L’utilizzo degli inibitori per la ricaptazione della serotonina (SSRI) per il trattamento off-label della EP ha profondamente cambiato il paradigma di assistenza e l’innovazione maggiore è stata apportata dalla messa in commercio della dapoxetina, il primo farmaco sviluppato appositamente per la cura della EP. Rispetto agli altri SSRI, la dapoxetina non impatta sulla libido e sulla funzione erettile, pertanto ha un profilo di efficacia e sicurezza superiore agli altri SSRI usati off-label. Anche l’applicazione di creme anestetiche, quali lidocaina e prilocaina, sul glande circa mezz’ora prima del rapporto sessuale potrebbe garantire un soddisfacente rapporto.

Gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5i) sono solitamente utilizzati per il trattamento della disfunzione elettrica, ma in alcuni casi, l’utilizzo di tali farmaci sembra avere effetti benefici anche sul riflesso eiaculatorio: aumentando la sensazione di controllo sull’erezione ciò può incidere anche sulla percezione del controllo eiaculatorio. Gli studi che evidenziano un effetto benefico di questi farmaci comprendono principalmente l’impiego d sildenafil e vardenafil.

Trattamento psico-sessuologico integrato

È bene chiarire sin dai primi incontri se l’eiaculazione precoce sia il sintomo principale oppure rappresenti una disfunzione di copertura, o l’espressione di una difficoltà più estesa. Se siamo in presenza di una coppia è altresì importante indagare la sessualità della partner e l’eventuale presenza di disfunzioni sessuali. Durante i primi colloqui il clinico cercherà, quindi, di comprendere il senso ed il valore che sintomo riveste l’interno della relazione di coppia e della vita del soggetto. Questo aspetto è fondamentale per la strutturazione dell’intervento, poiché ci aiuta a comprendere quale vantaggio secondario il sintomo assolve. Un altro importante aspetto per la comprensione della EP è l’analisi della dimensione soggettiva del piacere, poiché spesso questi uomini hanno difficoltà a riconoscere pienamente ed a vivere le sensazioni piacevoli. Inoltre, i colloqui devono essere intesi a chiarire e integrare le credenze sessuali e sulle relazioni tra i partner, così come i modelli, le percezioni, le attribuzioni e le aspettative sulla sessualità, oltre a bilanciare l’autonomia individuale ed il legame di coppia. Qualora emergesse la presenza di situazioni conflittuali, uno degli obiettivi è di far lavorare la coppia sulle dinamiche relazionali disfunzionali, facilitando contemporaneamente l’emergere delle risorse della stessa.

Se, invece, la domanda viene portata da un single, l’anamnesi sessuale dev’essere particolarmente attenta all’analisi della relazione con la famiglia d’origine, allo sviluppo sessuale del soggetto, alla pratica masturbatoria ed agli eventuali conflitti e disagi che possono essere associati ad essa; è bene valutare anche la capacità del soggetto intraprendere e di mantenere relazioni intime. Uno spazio adeguato dev’essere dedicato all’analisi ed alla discussione di aspettative e falsi miti che nel tempo si sono creati intorno alla sessualità.

La terapia deve prevedere due momenti: da una parte il riconoscimento da parte del paziente delle sensazioni pre-eiaculatorie, poiché solo se imparerà a concentrare l’attenzione sulle percezioni erotiche, la persona sarà facilitata nel gestire il riflesso eiaculatorio; dall’altra il terapeuta dovrà lavorare sull’analisi dell’ansia nell’entrare in relazione, facilitando così la possibilità di stabilire una relazione intima.

Per facilitare questo processo è utile prescrivere l’autoesplorazione corporea, la cui finalità è acquisire una maggiore familiarità con il proprio corpo. Dal punto di vista cognitivo è importante iniziare a rilevare le informazioni ed i pensieri provati durante quest’osservazione, anche con l’obiettivo di fermare il tentativo di distrazione o di dissociazione che molti uomini con eiaculazione precoce utilizzano senza successo. Sono molto utili anche gli esercizi di Kegel applicati alla muscolatura pelvica maschile per approfondire la consapevolezza corporea del soggetto e rilassare l’area pelvica. Si procede poi con la ricerca del punto di inevitabilità eiaculatoria e in tal senso la tecnica maggiormente efficace è quella dello stop-start.

 

Bibliografia

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