La diagnosi di spettro autistico in età adulta

di Valentina Carrano

Diagnosticare i disturbi dello spettro autistico in età adulta non è semplice, a partire dall’epidemiologia, in quanto la prevalenza degli studi è basata su campioni pediatrici. Infatti, i disturbi dello spettro autistico solitamente vengono diagnosticati durante l’infanzia, ma nei casi in cui l’autismo si presenti in forma lieve, vi è una difficoltà diagnostica a causa del quadro sintomatologico che può essere confuso con altri disturbi come: disturbi depressivi, disturbi d’ansia, ma anche forme psicotiche, bipolari e di personalità. Pertanto, la diagnosi di autismo in età adulta resta un settore di ricerca aperto, oggetto di diversi studi scientifici per capire gli aspetti sintomatologici e psicologici.

Come si manifesta l’autismo ad alto funzionamento?

L’autismo ad alto funzionamento, definito dai primi anni ’90 “Sindrome di Asperger”, si manifesta con un quadro sintomatologico tipico dell’autismo: difficoltà nell’interazione sociale, ripetitivi e ristretti pattern di comportamenti, interessi ed attività, ma non comporta ritardi nell’acquisizione delle capacità linguistiche né disabilità intellettive.

Nel 2013, l’American Psychiatric Association ha pubblicato la quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il DSM-5, dove è stato sostituito il termine “Sindrome di Asperger” con la nuova categoria diagnostica di “Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) – Livello di gravità 1”.

Secondo il DSM-5, le caratteristiche essenziali dell’ASD sono deficit persistenti nelle seguenti aree:

  • Deficit nella comunicazione sociale, non verbale e nell’interazione sociale;
  • Deficit nello sviluppo, nel mantenimento e nella comprensione delle relazioni;
  • Modelli di comportamento, interessi o attività ristretti e ripetitivi;

Solitamente, I principali motivi per cui un adolescente o adulto con autismo sente il bisogno di ricorrere alla psicoterapia è perché si sente diverso dagli altri, senza comprenderne il motivo. Spesso si sente isolato e sbagliato, sentimenti che in alcuni casi portano alla depressione, bassa tolleranza allo stress e reazioni disadattive.

L’importanza di una diagnosi precoce

La necessità di diagnosi precoci nei bambini, per intraprendere subito un percorso utile, dovrebbe essere importante anche in età adulta, per permettere il riconoscimento e la consapevolezza di avere reali difficoltà ad affrontare le esperienze sociali che gli altri trovano facili e piacevoli. Una diagnosi può portare a un cambiamento positivo nelle aspettative, nell’accettazione e nel supporto delle altre persone, portando la persona ad una maggiore comprensione di sé e a un migliore processo decisionale in merito alla sfera lavorativa, le amicizie e le relazioni. Ricevere una diagnosi da adulti significa sentire che le proprie differenze hanno un nome, comprendere la propria identità, accettarsi, dare una spiegazione a ciò che riesce bene e a ciò che crea disagio.

La terapia cognitivo-comportamentale applicata all’autismo 

Per il trattamento del disturbo autistico, le ultime linee guida dell’Istituto Superiore di Santità raccomando interventi precoci di tipo comportamentale basati sulle evidenze scientifiche. Attualmente non esiste nessun trattamento specifico per l’autismo diagnosticato in età adulta, ma la terapia cognitivo-comportamentale può aiutare ad incrementare i comportamenti funzionali e socialmente appropriati, aiutare nell’adattamento ai compiti della vita quotidiana e migliorare le abilità comunicative, laddove il livello di sviluppo lo permetta.

La CBT, per definizione, insegna alle persone a monitorare i propri pensieri e le proprie percezioni con lo scopo di accrescere la consapevolezza dei propri errori interpretativi. Il terapeuta potrà aiutare l’adulto con ASD a comprendere il “codice di condotta” che esiste nelle varie situazioni sociali e monitorare i propri comportamenti. Inoltre, il trattamento cognitivo-comportamentale potrebbe essere efficace nei casi in cui si presenta una comorbilità con i disturbi d’ansia o dell’umore, per la gestione della rabbia e negli interventi con i familiari.

 

Bibliografia

  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders – fifth edition (DSM-5). Washington DC: APA.
  • Valerie L.Gaus (2014) La CBT applicata all’adulto con Sindrome di Asperger e autismi ad alto funzionamento. Franco Angeli. Edizione Italiana a cura di A. D’Ambrosio e V. Perfetto.